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"Voce libera e intraprendente tra le possibilità infinite del dettato poetico e fedele alla sua micidiale ricerca della visione. Con i movimenti e ritmi cadenti di ballata del viaggiatore notturno o con gli scarti improvvisi dell'uomo metropolitano, Yari Selvetella si muove nel folto di incontri, nel verticale dolore di una perdita divenuta compagnia come di presenza-bosco, e nelle disavventure minime e a volte grottesche di una esistenza contemporanea. Lo fa con il passo del poeta sempre in agguato a sorprendere gli altri volti della vita. Con ironia e con disarmata inquietudine. Sapendo che la poesia in sé non ha valore, se non come postazione, come insenatura o forse trincea da cui prendere meglio la mira. Per non sbagliare l'unico colpo che abbiamo." (Davide Rondoni)